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Servizi

Sostegno psicologico

Il Sostegno Psicologico è un percorso non terapeutico, condotto da uno psicologo, rivolto a persone che vivono un momento di disagio o crisi personale a seguito di una situazione critica o di un determinato momento di vita. La valutazione dello psicologo, laddove si comprenda che non siano presenti né sintomi rilevanti né un quadro clinico tale da necessitare di intervento psicoterapeutico, porterà alla formulazione concordata di un intervento mirato e focalizzato alla gestione di una specifica problematica supportando il soggetto a reperire risorse personali e strategie idonee e funzionali.  L’obiettivo del sostegno psicologico è la promozione del benessere e il miglioramento della qualità di vita di una persona o di un sistema (coppia, famiglia, gruppo) attraverso lo sviluppo di nuove consapevolezze, il miglioramento della gestione emotiva, l’incremento delle risorse personali, la promozione di modalità relazionali più soddisfacenti. Il ruolo dello psicologo è dunque quello di facilitare il lavoro della/e persona/e in modo da rispettarne i valori, le risorse e le capacità di autodeterminazione, al fine di “aiutarla/e ad aiutarsi”. Il sostegno psicologico richiede un numero contenuto di incontri che varia in base alle necessità. A causa della durata relativamente breve del percorso e della focalizzazione su obbiettivi specifici, non è possibile lavorare su dimensioni esistenziali più complesse e profonde, utili invece a garantire un benessere globale e più stabile della persona, coppia o famiglia. Al termine del percorso, paziente/i e psicologo valuteranno insieme se gli obiettivi sono stati raggiunti in maniera soddisfacente e se si ritenga opportuno interrompere il percorso, prolungarlo per affrontare altre questioni o cambiare setting (ad esempio passare ad una psicoterapia).  A seconda della problematica presentata e degli obiettivi psicologici concordati, l’intervento può configurarsi come: Sostegno psicologico individuale Sostegno psicologico di coppia Sostegno psicologico familiare Sostegno psicologico di gruppo Sostegno alla genitorialità {DIVISOR} La Condizione Umana - R. Magritte

Psicoterapia individuale

La psicoterapia individuale pone al centro del suo interesse l’individuo. Ogni individuo, in un frangente delicato e sofferente della propria vita, può adottare, più o meno consapevolmente, modalità emotive, cognitive e comportamentali disfunzionali che, instaurandosi in modo rigido, possono alimentare circoli viziosi che, non solo mantengono la sofferenza nel tempo, ma rischiano di ostacolare in modo significativo il benessere e il funzionamento personale, relazionale, lavorativo o scolastico, dando luogo anche a sintomi che limitano il funzionamento quotidiano. L'orientamento sistemico intende l'individuo non come avulso dal contesto ma, al contrario, costantemente immerso in una trama relazionale, di natura affettiva, sociale e culturale. Il paziente sintomatico, in questa ottica, si fa portavoce e rappresentante inconsapevole di un disagio più articolato e complesso che interessa la trama relazionale di cui è parte. Ne consegue l'importanza di coinvolgere in seduta, anche in forma del tutto ideale e simbolica,  familiari e/o persone significative poiché si suppone che contribusicano al mantenimento del disagio in essere o al suo superamento. Il processo terapeutico si pone l’obiettivo di giungere ad un maggior livello di ben-essere con sè stessi e con i propri contesti relazionali, potenziando le proprie risorse personali e sviluppando modalità emotive, cognitive e comportamentali funzionali, in una cornice di sostenibilità soggettiva. Il dialogo con il terapeuta avviene in un contesto neutro e non giudicante, nel quale la persona è accompagnata, con cautela e professionalità, nella ricostruzione della propria storia, nell'individuazione dei nuclei problematici, nella presa di coscienza delle proprie emozioni e delle proprie modalità comunicative e relazionali.   La durata di una psicoterapia individuale è variabile e dipende da una molteplicità di fattori, non sempre prevedibili, tra cui il livello di motivazione, il livello di gravità della problematica presentata e la resistenza al cambiamento. Solitamente non si tratta di un percorso di breve durata. C’è bisogno di tempo per narrare parti di sè, esprimere il disagio, collegarlo con i vari ambiti della propria vita, rompere vecchie modalità di funzionamento e costruirne di nuove condivise. C'è bisogno di tempo per prendersi autenticamente cura di sè.  Alla base del buon esito di una psicoterapia concorrono molti fattori, non ultimo il livello di alleanza e sintonia emotiva e cognitiva tra paziente e terapeuta. Una psicoterapia, infatti, è prima di tutto un incontro tra due Persone e i loro mondi.  {DIVISOR} Il Passeggiatore - R. Magritte

Psicoterapia di coppia

La psicoterapia di coppia pone al centro della sua attenzione la relazione di coppia attraverso cui gli individui esprimono la loro individualità. La relazione di coppia non è una relazione statica e rigida ma muta nel corso del tempo e viene influenzata continuamente da fattori interni ai partner (struttura di personalità, abitudini, approccio alla vita, gusti, ambizioni, desideri, livello di autostima ecc.) e da fattori esterni ai partner (ad es. le relazioni con le famiglie d’origine, i ruoli lavorativi ricoperti, le condizioni economiche, le amicizie instaurate, l’eventuale presenza di figli o matrimoni alle spalle, la nascita di un figlio, l’allontanamento di un figlio dal nucleo familiare ecc.).  Questi fattori cambiano, a volte in modo invisibile, le due persone come individui e come coppia, determinando momenti di malessere, crisi o stallo. In queste situazioni i partner possono riscontrare difficoltà croniche di comunicazione e di gestione del quotidiano, fino a sperimentare una limitazione della creatività individuale e della centralità sul proprio progetto di vita. In questi casi una psicoterapia di coppia può fungere da agente sano di cambiamento.   L'obbiettivo della psicoterapia di coppia a orientamento sistemico è favorire un superamento, stabile e duraturo, di quei meccanismi che nel tempo hanno reso il rapporto  di coppia limitante e deprivante, piuttosto che stimolante e arricchente. Di particolare importanza durante il percorso sarà lo studio della comunicazione, verbale e non verbale, attraverso cui i partner si relazionano. La psicoterapia di coppia prende avvio con l’invito di entrambi i partner che, in presenza dello psicoterapeuta, espongono  i problemi e le difficoltà che attraversano.  Le prime sedute vertono su una anamnesi dei due partner in cui vengono raccolte informazioni su più livelli: vita personale di entrambi, caratteristiche e composizione delle famiglie di origine, processo di nascita della coppia, clima relazionale attuale di coppia ecc.  A volte può essere necessario convocare i parter separatemante in seduta al fine di agevolare la comunicazione di argomenti che possono risultare imbarazzanti e destare vergogna in presenza dell’ altro. Tuttavia, in linea generale, è una prassi da evitare il più possibile in quanto sollecita nei partner fantasie persecutorie o segreti che spesso non possono essere controllati in seduta.  Dopo una fase iniziale di conoscenza e raccolta di informazioni, è compito dello psicoterapeuta riformulare in una chiave di lettura univoca e coerente il problema di coppia riscontrato e indicare gli obiettivi terapeutici che si cercherà di raggiungere attraverso la stipula di un contratto terapeutico. Durante la psicoterapia, il terapeuta può utilizzare prescrizioni volte allo scardinamento di schemi di coppia disfunzionali e/o prevedere, qualora vi sia accordo e condizioni favorevoli, alcuni incontri con le famiglie di origine di entrambi i partner. La durata di una psicoterapia di coppia è variabile e dipende da una molteplicità di fattori, non sempre prevedibili, tra cui il livello di compliance dei partner, la gravità della problematica presentata, la motivazione e le resistenze dei partner ad un percorso di cambiamento. Solitamente non si tratta di un percorso di breve durata. C’è bisogno di tempo per raccontarsi, esprimere il disagio e collegarlo con i vari ambiti della propria vita, rompere vecchie modalità e costruirne di nuove condivise. C'è bisogno di tempo per prendersi autenticamente cura della propria coppia. Alla base del buon esito di una psicoterapia di coppia concorrono molti fattori, non ultimo il livello di alleanza e sintonia emotiva e cognitiva tra pazienti e terapeuta. Una psicoterapia, infatti, è prima di tutto un incontro tra Persone e i loro mondi. {DIVISOR} Coppia che balla - Botero

Psicoterapia familiare

La terapia familiare è un modello di intervento psicoterapeutico che si rivolge a tutti i membri di una famiglia e non solo all'eventuale "membro sintomatico". La prospettiva sistemica mette in rilievo la natura circolare delle relazioni nell’ambito della famiglia, tale per cui ogni comportamento/cambiamento individuale influenza e viene influenzato dal comportamento/cambiamento degli altri membri del sistema.  La famiglia è un sistema aperto e, risentendo delle relazioni dei suoi membri tra loro e con l'ambiente esterno, vive frequentemente fluttuazioni e instabilità che minacciano la sua omeostasi. Una famiglia va in crisi e sviluppa sintomi, attraverso uno o più dei suoi membri, se non si dimostra in grado di ristrutturare la sua omeostasi, affrontando in modo creativo i nuovi compiti di sviluppo.  La psicoterapia familiare, pertanto, persegue l’obbiettivo di rompere la vecchia omeostasi della famiglia e spingerla nella direzione del suo sviluppo, accrescendone elasticità e complessità. Per raggiungere questo obbiettivo lo psicoterapeuta può avvalersi in seduta di varie tecniche (scultura, genogramma, stemma familiare ecc.) o ricorrere a prescrizioni tra una seduta e l'altra volte a stimolare nuove modalità di funzionamento. Un aspetto centrale per il buon esito di una psicoterapia familiare ad orientamento sistemico è la convocazione, ovvero la scelta, da parte del terapeuta, di chi convocare alla seduta successiva.  Alle sedute di psicoterapia può essere convocato l’intero nucleo familiare o la coppia genitoriale o la fratria o altri sotto-sistemi così come anche alcuni membri delle famiglie estese. Il tipo di convocazione dipende dalle fasi e dagli obiettivi della terapia, adeguatamente formalizzati in occasione della stipula del contratto terapeutico.  La terapia familiare opera su quattro livelli di osservazione: la storia trigenerazionale della famiglia (nonni-genitori-figli); l'organizzazione relazionale e comunicativa attuale della famiglia; la funzione del sintomo del singolo individuo nell'equilibrio della famiglia; la fase del ciclo vitale della famiglia in cui si presenta il sintomo del singolo;  {DIVISOR} Gli Oggetti Familiari - R. Magritte

Valutazione e Diagnosi di DSA

ll disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) figura tra i disturbi del neurosviluppo.  E’ un disturbo con esordio durante gli anni della formazione scolastica ed è caratterizzato da significative difficoltà nell’acquisizione e nell'utilizzazione delle abilità di lettura, scrittura e calcolo. La principale caratteristica di questo disturbo è la “specificità” , ovvero interessa uno specifico e circoscritto dominio di abilità indispensabile per l’apprendimento (lettura, scrittura, calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Ciò significa che per ricevere una diagnosi di DSA, il bambino/ragazzo non deve presentare deficit di intelligenza, problemi ambientali o psicologici, deficit sensoriali o neurologici (fattori di esclusione).  La Dislessia è un disturbo specifico di apprendimento caratterizzato dalla difficoltà di effettuare una lettura accurata e/o fluente.  La Disortografia è un disturbo specifico di apprendimento che riguarda la componente costruttiva della scrittura, legata quindi agli aspetti linguistici, e consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto da un punto di vista ortografico. La Disgrafia è un disturbo specifico di apprendimento che riguarda la componente esecutiva, ovvero grafo-motoria della scrittura e si riferisce alla difficoltà di scrivere in modo fluido ed efficace. La Discalculia  è un disturbo specifico di apprendimento che riguarda la difficoltà a comprendere ed operare con i numeri e la difficoltà ad automatizzare alcuni compiti numerici e di calcolo. Questi disturbi, aventi ognuno una propria fisionomia, nella pratica spesso risultano essere in comorbilità, ovvero associati e comprensenti.  La diagnosi di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, viene emessa a seguito di colloquio clinico, osservazione e somministrazione di test standardizzati e specifici per età e classe frequentata. Si tratta di test volti a valutare lo stato degli apprendimenti delle abilità strumentali, il funzionamento cognitivo, neuropsicologico ed emotivo. Di non ultima importanza per il clinico deve essere l'attenzione al mondo emotivo del ragazzo/bambino con disturbo specifico di apprendiemento dato che, soprattutto, ove diagnosticato tardivamente, risulta spesso caratterizzato da bassa autostima, scarsa autoefficacia, emozioni negative, impotenza appresa e difficoltà relaizonali con i pari.  {DIVISOR} Bambina dai capelli rossi - F. Zandomeneghi