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“Dentro di noi possediamo tutte le risorse per far fronte alle nostre sfide evolutive” (M. Erikson)
L’orientarsi è una dimensione fondamentale del comportamento umano in tutte le fasi e contesti di vita, dato che l’uomo è costantemente chiamato ad operare delle scelte.
La scelta è quel processo volto all’ espressione e al perseguimento di una preferenza dopo aver setacciato tutte le possibili alternative. E’ per sua natura un momento estremamente complesso poiché chiama in causa una molteplicità di variabili, alcune di natura oggettiva (es. le condizioni sociali, economiche e culturali della famiglia di origine, le opportunità del territorio, il mercato del lavoro ecc.) e altre, ancor più importanti, di natura soggettiva (es. interessi, valori, aspirazioni, intelligenza, motivazione, stile decisionale, ansie, affetti ecc.).
L’orientamento è un processo formativo continuo, che inizia con le prime esperienze scolastiche, quando le premesse indispensabili per la piena realizzazione della personalità sono ancora pressoché intatte, sia a livello di potenzialità che a livello di originalità, e rappresenta un momento fondamentale per prendere coscienza delle competenze necessarie ad affrontare le scelte di vita personali, scolastiche e professionali.
L’orientamento verso una direzione richiede in primis un coraggioso atto di auto-orientamento, ovvero di auto-critica e auto-determinazione. In altri termini, prima di scegliere occorre scegliersi. Orientare, infatti, non significa semplicemente “indirizzare”, né tanto meno “dirigere”, ma comporta un percorso di accompagnamento alla crescita che faccia emergere con uno stile quasi maieutico, ciò che dall’interno dell’individuo stesso esige di essere individuato, valorizzato e portato a maturazione per poi raccordarlo, in modo armonico, con le opportunità del contesto familiare, affettivo, sociale e territoriale.
Quanto sin qui detto appare ancor più vero quando ci si accosta a quella delicatissima fase dello sviluppo che è l’adolescenza. L’adolescenza è infatti il “luogo delle scelte” per eccellenza: formative (quale scuola intraprendere), professionali (quale professione intraprendere) ma soprattutto identitarie (chi voglio diventare). L'adolescente prima ancora di scegliere “cosa essere” (percorso scolastico e lavorativo) si trova a dover scegliere “chi essere”. Egli dunque vive il “dramma” della scelta per eccellenza: quello della propria identità. I molteplici cambiamenti individuali che l’adolescente per sua natura vive (fisico-corporeo, cognitivo, sessuale, emotivo, relazionale e morale) in unione con quelli socio-culturali e con un ruolo sempre più fragile e confuso della famiglia e dei legami affettivi in generale, spesso contribuiscono a rendere le scelte identitarie dell’adolescente vere e proprie “fatiche del crescere”.
Non sempre familiari e docenti dispongono di risorse materiali, cognitive e relazionali adatte ad accogliere tali fatiche, contribuendo, involontariamente, ad innescare in figli e studenti meccanismi di ragionamento e di condotta distorti o disadattivi per sé e per gli altri.
In questi casi la figura dell’esperto psicologo-orientatore può essere determinante. Egli deve porre particolare attenzione alla centralità della persona, unica e indiscussa protagonista del processo orientativo, considerato, cioè, quale “soggetto” attivo e non soltanto come “oggetto” dell’orientamento o ricettore di consigli utili. Lo psicologo-orientatore favorià la conoscenza delle opportunità formative del territorio in stretta sinergia con percorsi di conoscenza del sé e pertanto faciliterà una scelta consapevole del percorso di studio da intraprendere. Aprirà spazi di riflessione con gli studenti volti a ridurre le confusioni, ristabilire ordini di priorità, valorizzare e implementare al meglio le proprie risorse, tenendole separate dalle pressioni di tipo sociale, familiare o dai propri stessi condizionamenti interni o disagi interiori.
Tale figura esperta si rivolge prevalentemente agli adolescenti iscritti all'ultimo anno della scuola secondaria di primo grado e agli ultimi anni della scuola secondaria di secondo grado ma può essere a servizio di chiunque avverta un momento esistenziale di “disorientamento” in ambito formativo.
Number 8 - J. Pollock