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Nella società contemporanea si assiste ad una pluralizzazione delle forme familiari: famiglie nucleari, coniugali, ricostituite, monoparentali, omoparentali, adottive, affidatarie e interculturali. Si tratta di un fenomeno complesso che richiede strumenti di lettura e di analisi che superino il modello tradizionale di famiglia. La genitorialità, oggi più che mai, non si configura come semplice generatività bensì come complessa condizione di chi si occupa di qualcuno esercitando più funzioni: protettiva, regolativa, affettiva, normativa, predittiva.
Essere genitori responsabili e “sufficientemente buoni” significa molte, moltissime cose, tra cui:
La psicologia insegna che la genitorialità autentica è una responsabilità senza pretese di proprietà. Questo può significare non avere progetti sui propri figli e non esigere che questi soddisfino le proprie aspettative, ma significa anche trasmettere fiducia nei confronti della loro capacità di progettare il futuro. Un bambino che fa esperienza di figure genitoriali sensibili, coerenti ed emotivamente rispondenti ai suoi bisogni, svilupperà un senso di sé come amabile e degno di valore, un senso dell’altro come disponibile e una generale fiducia nelle relazioni.
Nella relazione genitoriale non esiste la perfezione, inseguirla come ideale comporta un senso di inadeguatezza. Un genitore consapevole dei propri limiti dà un insegnamento prezioso al figlio che impara così a crescere accettandosi nella propria soggettività fisica e psicologica. Si diventa genitori ma si continua sempre a essere persone che, in quanto tali, hanno il diritto-dovere di conservare l’individualità, non solo per la propria salute psicologica, ma soprattutto per salvaguardare quella del figlio.
Le motivazioni sottese ad un eventuale disagio psicologico dei figli sono senza dubbio complesse e molteplici ma tra queste può rientrare un ruolo sempre più fragile e confuso della coppia genitoriale, una scarsa capacità del genitore di maneggiare i propri umani limiti, una modalità educativa genitoriale confusa e confondente, una comunicazione genitori-figli inadeguata o carente.
Non sempre i genitori dispongono di risorse materiali, cognitive e relazionali adatte ad accogliere le incertezze e le difficoltà dei figli o a gestire i capricci e i conflitti con loro, contribuendo, involontariamente, ad innescare in loro meccanismi di ragionamento e di condotta distorti o disadattivi per sé e per gli altri.
L’esperto psicologo può alleggerire, sostenere e orientare in modo competente quel faticoso compito psicopedagogico e di alfabetizzazione emotiva e cognitiva di cui i genitori sono investiti.
Con i genitori mi occupo principalmente di:
La famiglia – G. De Chirico