Via delle Medaglie d'Oro, 19 - 70126 Bari

Approccio terapeutico

"E’ assurdo considerare l’individuo come un essere a sé stante " (A. Canevaro)

L'approccio terapeutico che utilizzo in modo prevalente è quello sistemico-relazionale. Tuttavia, in virtù della mia formazione accademica e sensibilità clinica, guardo sempre al disagio psicologico anche in chiave psicodinamica ed esistenziale, tentando di mettere in moto un dialogo profondo del sé del paziente che porti al disvelamento dei suoi vissuti inconsci e allo sviluppo delle sue risorse e potenzialità singolari.

L’orientamento sistemico-relazionale muove dal presupposto che ognuno di noi sia il rappresentante (più o meno consapevole) di una molteplicità di sistemi relazionali, ognuno con il proprio funzionamento e i propri fantasmi. Pertanto, spiega il comportamento dell’individuo focalizzando l’attenzione sul sistema in cui egli è vissuto e sulla rete di relazioni significative di cui egli è parte. In quest’ottica, il sintomo, non viene più considerato come l’espressione di problematiche individuali ma indica una disfunzione dell’intero sistema relazionale nel quale l’individuo è calato. 

La consulenza ad orientamento sistemico-relazionale si rivolge a singoli individui, coppie e nuclei familiari. L’attenzione è rivolta alle dinamiche relazionali che si osservano in stanza di terapia, tra i sistemi che si presentano o, nel caso in cui ci sia il singolo individuo, ai racconti riportati da lui/lei riguardo le dinamiche relazionali vissute.

L’obbiettivo principale della terapia sistemico-relazionale è aiutare l’individuo, la coppia, la famiglia che attraversano momenti di crisi a raggiungere livelli funzionali di comunicazioni, pensieri e comportamenti, prestando grande attenzione alle relazioni interpersonali passate e a quanto esse possono influenzare quelle presenti all’interno di una dinamica di causalità. Potremmo dire che la terapia sistemico – relazionale vuole riattivare nelle persone un percorso di evoluzione aiutandole a sviluppare le proprie risorse celate dal malessere, sperimentare nuove possibilità, nuove modalità di comunicazione, nuovi modi di vedersi e di vedere l’altro, nuovi progetti di vita.

Il disagio, infatti, molto spesso nasce dal rimanere legati a vecchi schemi relazionali che ad un certo punto non si conciliano più con la situazione attuale, oppure dal rifiutarsi di assolvere ai compiti evolutivi che la vita richiede perché ritenuti troppo gravosi ed emotivamente insostenibili. Quando si cerca di resistere al cambiamento, alla crescita personale o dell’altro, alla perdita di riferimenti emotivi e affettivi per qualcosa di nuovo, si rischia di sviluppare un malessere o di sperimentare uno stallo che, in entrambi i casi, impedisce una piena realizzazione di sè e il raggiungimento di un soddisfacente livello di ben-essere. 

L’approccio terapeutico ad orientamento sistemico si avvale di strumenti e tecniche peculiari (come le sculture, il blasone, le maschere) funzionali a smuovere vissuti e comportamenti e ad aprire spazi di riflessione alternativi sulle problematiche presentate introducendo visioni nuove e differenti punti di vista sulle interazioni.

Lo psicoterapeuta sistemico-relazionale, tra una seduta e l'altra, può assegnare compiti o usare prescrizioni, al fine di far sperimentare al singolo o al sistema modalità di interazione nuove, più funzionali e più soddisfacenti di quelle già note, ampliando il campo delle possibilità e delle strategie per affrontare le difficoltà.

La struttura delle sedute presenta una durata di 60 minuti ad incontro e può essere descritta in questo modo:

  • Il primo colloquio si concentra sulla valutazione del problema/sintomo riportato da chi ha richiesto la presa in carico, esplorandone l’esordio, l’evoluzione e le caratteristiche.
  • I successivi due colloqui conoscitivi si concentrano sull’indagine della storia personale e familiare, prestando particolare attenzione alle fasi più importanti del ciclo vitale. 
  • Dopo i primi tre colloqui conoscitivi e anamnestici, a seconda dei sintomi riportati e delle dinamiche e problematiche emerse, si stipula un contratto terapeutico e si struttura un percorso terapeutico che, a seconda dei casi, potrà essere individuale, di coppia o familiare. 

La struttura e il setting della terapia definita in fase di contratto potrebbe variare nel tempo, qualora risulterà necessario integrare o escludere membri della famiglia o della vita del paziente. 

Approccio terapeutico

Il Terapeuta - R. Magritte